CHI SIAMO

L’associazione di promozione sociale “Libera Mente” si è costituita formalmente il 28.05.2002, con il preciso intento di fornire agli aderenti uno strumento per la creazione e lo sviluppo di servizi nel campo sociale.

L’accoglienza è stato il primo servizio professionale che l’associazione ha implementato al momento del suo rilancio nel 2015. Il servizio proposto dall’associazione, nella forma di Centri di Accoglienza Straordinaria, si è configurato sin da subito secondo un approccio multidimensionale per una presa in carico globale dell’utenza, sia da un punto di vista legale, sia socio-sanitario.  Elemento di originalità nel lavoro è stato l’adozione di un approccio relazionale, di tipo educativo, attraverso cui si mantiene dinamico e in evoluzione il rapporto con l’utenza e il lavoro dello staff multidisciplinare, modalità che aumenta l’efficacia lavorativa e protegge i vari membri del gruppo  dai rischi dello stress lavoro correlato.

Negli anni l’associazione si è arricchita di progetti ed iniziative, non solo nell’ambito dell’accoglienza migranti ma anche nella tutela del benessere ad ampio raggio, della cura e del rispetto della persona e dell’ambiente. Sono nati i progetti del “Semenzaio Sociale”, per la conservazione e la diffusione della cultura di cura dei “semi antichi”, orientato principalmente a creare momenti di socialità e condivisione, con eventi a tema e giornate dedicate alla semina; del “Contact Silence Retreats”, un progetto di crescita personale attraverso la pratica della meditazione e della contact improvisation e, non ultimo, il nuovo ambizioso progetto della “Comunità a dimensione familiare con funzione socio-educativa “Libera Mente Giovani”,  destinato a ragazzi tra i 16 e i 18 anni. 

Prioritaria resta la promozione del volontariato come pratica di cittadinanza attiva che corrobora, integrandolo, il lavoro dei professionisti sia interni all’organico, sia provenienti dai servizi e dalle istituzioni locali, grazie al costante lavoro di rete sul territorio.

MISSIONI

  • Ampliamento e verifica dei progetti 

Per il 2023 è previsto l’avvio della nuova realtà residenziale del gruppo appartamento per le autonomie destinato a ragazzi oltre la maggiore età, con lavori di adeguamento strutturale in vista dell’accreditamento del nuovo progetto e l’accoglienza del nuovo target di utenza.

Si prevede la ripresa in pieno delle attività afferenti al progetto del “Semenzaio Sociale” e l’ampliamento e il consolidamento dei progetti in essere, per mantenere viva e attiva la nostra realtà associativa.

  • Vitalità nei progetti 

Il 2022 è l’anno delle ripartenze: il progetto della “Comunità per minori” prende il largo, grazie anche al nuovo gruppo di giovani utenti motivati e attivi nel portare avanti i propri progetti di vita all’interno della realtà comunitaria. 

Il gruppo di lavoro diventa stabile e compatto, mettendo a punto protocolli e procedure di risoluzione funzionale anche delle situazioni più complesse.

Si sedimenta nello staff l’idea di un nuovo progetto, con l’intento di aprire un gruppo appartamento per le autonomie per ragazzi tra i 18 e 21 anni, pensato per dare continuità ai percorsi dei giovani inseriti nel percorso comunitario oltre la maggiore età. Si lavora alla pianificazione degli spazi e alla stesura del progetto in vista dell’accreditamento del nuovo appartamento per le autonomie, che partirà verosimilmente nel 2023.

Il progetto di Semenzaio Sociale procede a rilento, viene tuttavia pianificata una nuova organizzazione nella gestione dello stesso e delle iniziative di socialità e di collaborazione con i volontari interessati, orientando il progetto verso la sua mission primaria ossia quella di tenere attiva e operativa la rete dei volontari, in continua connessione con il territorio.

Il Contact Silence Retreats coltiva uno spazio di benessere individuale e relazione con partecipanti da tutte le parti del mondo, ampliando sempre più la propria risonanza positiva nei partecipanti.

Il progetto accoglienza migranti, del quale è in previsione la chiusura nell’arco dell’anno, è comunque in funzionamento a pieno regime e tale sarà fino alla sua chiusura che dovrebbe avvenire nel mese di Ottobre. L’Italia ha senza alcun dubbio un grande bisogno di questo tipo di servizio in quanto, oltre al costante flusso proveniente dall’Africa e dalla rotta balcanica, deve ora rispondere al nuovo flusso provocato dalla guerra in Ucraina. Ciò nonostante il nuovo bando per la gestione del servizio di accoglienza non ha variato le condizioni per le quali abbiamo deciso di chiudere il progetto. La nostra linea è, quindi, rimasta la stessa, in quanto non saremmo messi in condizione di poter lavorare con sufficiente salvaguardia degli ospiti, dei lavoratori e dell’associazione stessa. 

  • Avvio e stabilizzazione dei progetti esistenti

L’anno 2020 è stato difficile per tutti noi, tutto si è fermato, facendo registrare un rallentamento significativo sulla tabella di marcia della nostra pianificazione progettuale: la situazione pandemica ci ha costretti in una complicata situazione di limbo su molti fronti. All’inizio del 2021 i nostri progetti, faticosamente rincorsi, si fanno finalmente realtà concreta.

Il progetto “Comunità a dimensione familiari con funzione socio-educativa per minori tra i 16-21 anni” viene autorizzato e il nuovo servizio è accreditato per il funzionamento dal Comune di Arezzo. Nell’arco dell’anno il progetto viene avviato e si stabilizza grazie all’impegno e alla coesione dello staff di lavoro che si consolida ulteriormente.

Il progetto semenzaio sociale aspetta solo che questa pandemia finisca per poter esprimere il suo valore aggregante e di sensibilizzazione alla cura dell’ambiente e delle relazioni. Appena sarà possibile, procederemo ad una programmazione di eventi presso la nostra associazione e alla consueta distribuzione gratuita di piantine.

Il progetto Contact Silence è pianificato ed attivo per tutto il 2021. La sua attuazione segue, sostanzialmente, l’andamento della pandemia. Con scrupolosa attenzione alle normative riguardanti gli sport di contatto, vengono portati avanti con successo i ritiri programmati, con un buon riscontro di consensi da parte degli iscritti.

Infine, il progetto accoglienza migranti prosegue con andamento costante, con alcuni nuovi ingressi e molte dimissioni per la conclusione del percorso di diversi utenti. Si prospetta la chiusura del progetto che viene accompagnato alla conclusione, prevista per l’anno 2022.

  • Ridefinizione dei progetti di volontariato

L’associazione si è ricostruita 5 anni fa sulla base di un progetto che oggi è in via di esaurimento.Il capitale di rispettabilità e di relazioni accumulato oggi viene reinvestito verso qualcosa che ci consenta di proseguire il percorso, che è sia umano che professionale. La riforma del terzo settore ci richiama a riflettere intensamente sugli strumenti che abbiamo a disposizione e a fare scelte personali e professionali importanti. Il progetto minori prende forma con la consueta impostazione laica, affiancato dai progetti di connotazione più ecologica e quelli invece versati sulla crescita personale. Il piccolo spazio gratuito riservato all’insegnamento dello yoga, evolve verso la promozione della CONTACT IMPROVVISATION, attraverso il seminario estivo da noi organizzato. Immaginiamo una scelta di campo netta, verso la promozione del benessere personale, di stili di vita ecocompatibili, di relazioni umane all’insegna del rispetto e della soluzione pacifica delle controversie. La nostra idea di nuovo umanesimo.

  • Sviluppo vita associativa

La maggioranza uscita dalle elezioni politiche della primavera 2019, ha radicalizzato un approccio ai temi dell’immigrazione già presente nel dibattito pubblico: la criminalizzazione delle ONG impegnate nelle operazioni di salvataggio, la formalizzazione di accordi con interlocutori di dubbia integrità morale in Libia, la considerazione miserrima dell’intero sistema dell’accoglienza. La nuova maggioranza ha connotazioni razziste e intolleranti ed ha operato scelte che vanno nella direzione di: 1) rendere molto difficile l’arrivo dei migranti 2) rendere impossibile la loro integrazione. Il nostro ruolo come parte del sistema, reso irrilevante, penalizzato sul piano economico e su quello pratico, quotidiano. Parlare di integrazione e valorizzazione dei migranti, è diventato sommamente impopolare e decisamente inopportuno.

  • Valutazione delle possibilità di diversificazione del servizio

Prima la flessione negli arrivi -vissuta da noi con grande frustrazione perchè pensavamo che l’alta posizione in graduatoria ci avrebbe tutelato-, poi la rinegoziazione del contratto -che ha tagliato per intero i servizi alla persona-, ha impresso un’accellerazione ai nostri progetti e una loro rimodulazione: non sappiamo se e come potremo continuare a lavorare con i migranti, ma di sicuro dobbiamo pensare a progettare altro.

  • Aumento attività ecologista ed etica

Grazie al lavoro svolto con i progetti di volontariato e l’antica sensibilità nei confronti dei progetti di agricoltura sociale, comincia una riflessione sulla tutela delle colture tradizionali e la conservazione dell’ecosistema. Puntiamo sulle camminate ecologiche e sulla riproduzione gratuita di orticole secondo un progetto di natura ecologica, etica e sociale.

  • Sviluppo progetto accoglienza minori dal penale

La nostra attenzione va nella direzione dei servizi per i minori, ambito in cui alcuni di noi hanno avuto esperienza non sempre positiva. Ci rivolgiamo all’utenza del tribunale dei minori, perchè la nostra regione soffre la carenza di posti letto

  • Definire identità associazione tipo associazione di migranti

Libera Mente è stata -come struttura associativa- messa al servizio del progetto e per estensione, dei migranti accolti. All’inizio la domanda di iscrizione era strumentale alla partecipazione ai progetti di volontariato, ma attraverso questo semplice step, insieme al lavoro fatto per costruire le convivenze, abbiamo potuto iniziare un discorso sull’aiuto reciproco e la possibilità di partecipare alla vita associativa. Per la maggior parte dei nostri ospiti la forma associativa rappresenta qualcosa di alieno, rispetto alla propria esperienza di vita, pensiamo però che i legami che abbiamo costruito possano produrre buoni frutti anche una volta esaurita l’esperienza dell’accoglienza. Ne abbiamo continuamente prova, con le richieste di aiuto e/o sostegno, ma anche con le frequenti visite da parte dei fuoriusciti a Ponte Buriano.

  • Sviluppare ulteriormente il progetto di accoglienza migranti

 Il progetto di accoglienza articolato su quattro appartamenti, l’acquisizione del secondo piano di Ponte Buriano, lo staff numeroso e ben affiatato, caratterizzano un lavoro efficace ed efficiente. Abbiamo una reputazione e un meccanismo ben oliato, che adesso può ragionare di standardizzazione delle procedure e di sviluppi futuri.

  • Sviluppare ulteriormente la vita associativa e il volontariato

Abbiamo sempre interpretato il contributo del volontariato come “accessorio” e “integrativo” del lavoro professionale e questo ci ha consentito di fare progetti ben ponderati, senza spazio per l’improvvisazione ed anzi tanto spazio per la crescita dei singoli volontari.

  • Massima professionalizzazione in chiave personalistica e antirazzista del servizio di accoglienza e integrazione delle persone migranti.

L’approccio professionale e non frammentario della nostra accoglienza, viene riconosciuto come utile ed adeguato ad affrontare casi particolari: viene sistematicamente richiesto il nostro intervento per migranti in difficoltà, sottoposti a provvedimenti disciplinari o esplicitamente vulnerabili. Viene integrata nello staff la figura professionale dell’infermiera. L’ispirazione non ideologica nè paternalistica, ma anzi centrata sulla persona consente allo staff di crescere armoniosamente e gestire in maniera efficace il rischio di sovraccarico emotivo.

  • Sviluppo della vitalità associativa e dei progetti di volontariato complementari all’accoglienza.

La vitalità del progetto attrae l’interesse di tante persone che incrociamo: i collegamenti con le realtà del territorio aumentano e le attività si moltiplicano. Viene aperto un altro appartamento.

  • Sviluppo equilibrato, sostenibile e trasparente dell’associazione.

La fase più impegnativa del rilancio dell’associazione può dirsi conclusa. Libera Mente ha un’identità chiara, ha risorse economiche e un orizzonte verso cui muoversi.

  • Sviluppare e consolidare il progetto di accoglienza migranti

L’anno successivo è servito a consolidare il progetto, con la formalizzazione dei rapporti di lavoro e con l’articolazione dei primi sviluppi. Ci è parso subito chiaro come la struttura di Ponte Buriano dovesse essere un primo step di un percorso più complesso, dove le persone ma anche lo stesso staff educativo, sperimentasse gradi diversi e progressivi di autonomia. Questa dinamicità del progetto ci ha consentito di mantenere vivaci le relazioni e il lavoro.

  • Creare progetti di volontariato per coinvolgere i migranti in attività socialmente utili

Le attività di volontariato oltreché soddisfare una certa pressione piucchealtro politica a far svolgere attività socialmente utili, noi le abbiamo interpretate come altro: innanzi tutto far qualcosa che ci piacesse, che avesse significato anche per chi lo realizzava; inoltre usare un altro spazio per coltivare la relazione, per stare con l’ospite.

  • Rivitalizzare l’associazione

L’ associazione Libera Mente APS alla fine del 2015 era una testa senza corpo, venuta meno la collaborazione con il CSA che ne aveva favorito la nascita. Dall’ iniziativa di Alessandro Papalini e Roberto Barelli di costruire un progetto attorno all’accoglienza dei migranti, è cominciato un percorso di rinnovamento sia dei vertici che del corpo sociale ormai “disperso”.

  • Ristrutturare l’appartamento di Ponte Buriano per farne un centro di accoglienza

L’immobile individuato a Ponte Buriano aveva una serie di caratteristiche positive: era grande e spazioso, un pò isolato dal contesto, con una serie di “accessori” interessanti e infine apparteneva ad amici ragionevoli che ci avrebbero permesso di ristrutturarlo a “sconto affitto”. A inizio 2015 la casa era sfitta da anni, ma con gli impianti e gli infissi a posto, per cui è stato necessario ripulirla, imbiancarla, risanare alcuni ambienti e arredarla; tutto lavoro fatto “in economia” e con l’aiuto estemporaneo di alcuni amici.

  • Partecipare al bando di accoglienza migranti

La partecipazione al bando ha richiesto un altro lavoro imponente: poco o nulla sapevamo di bandi, poco o nulla sapevamo di gestione di un‘ attività complessa. Molto ha pesato un neo-presidente in stato di grazia, costantemente concentrato e risolutivo e un approccio vocato alla professionalità ed alla trasparenza. Il quarto posto in graduatoria ha “certificato” la bontà dell’impegno profuso. A giugno 2015 l’attività è diventata operativa con l’arrivo dei primi ospiti.