Domenica 24 marzo il nostro presidio contro gli zombies della speculazione e dell’uniformità genetica, ha lanciato la prima offensiva: un esercito di agricoltori consapevoli, coadiuvato da volontari festanti, ha seminato le piantine di ortaggi che tra un mese circa andranno a inquinare i liberi orti del circondario. Centinaia di piantine frutto della selezione di coltivatori attenti, che in maniera del tutto gratuita andranno a chi capisce la necessità di tutelare la biodiversità e far si che i semi siano sempre accessibili a tutti.
La memoria dei semi rappresenta la capacità dell’essere umano di procacciarsi il cibo in maniera autonoma, che deve essere salvaguardata dagli zombies dei semi ibridi, delle varietà che danno frutti splendidi ma ipersensibili alle malattie, dei contadini pigri che vanno al supermercato a comprare semi e piante, ignorando di stare seduti su una miniera.
Ai nostri avanguardisti chiediamo di riportare a fine stagione i semi che le loro piantine avranno prodotto per poter l’anno prossimo continuare il ciclo.
Ha concluso l’incontro, allietato dalle pizze di Dado distribuite a raffica e con la musica di Emmanuel di sottofondo, l’incontro con Gennifer Meldrum del Gruppo Semi ribelli di Roma.