Il permesso di soggiorno per richiedenti asilo deve essere rinnovato ogni sei mesi, fino a quando l’iter legale non si completa. In sintesi:
Ingresso in Italia
Domanda di protezione internazionale
Audizione in commissione / Esito
Eventuale ricorso in tribunale
Sentenza
In questo periodo che in genere dura tre/ quattro anni, ogni sei mesi l’operatore dell’accoglienza deve andare in questura con una marca da bollo da 16 euro, 3 foto tessera e la domanda in foto -compilata a seconda del periodo-; l’operatore dell’ufficio stranieri la riceve e ne rilascia una copia al richiedente. Successivamente viene stampato un permesso di soggiorno di colore giallo che potrà essere ritirato e sostituire la richiesta. Talvolta è successo che la questura oberata da richieste, rilasciasse il permesso poco prima che scadesse di nuovo. La richiesta di permesso di soggiorno è nei fatti equivalente al permesso di soggiorno stesso, per stare legalmente e regolarmente in Italia, ma è occorso molto tempo per convincere banche, enti territoriali, centri per l’impiego, patronati, datori di lavoro eccetera eccetera, di ciò.
Com’è noto con il cosidetto “decreto Salvini” si è ritenuto utile privare i migranti del diritto ad iscriversi all’anagrafe del luogo dove risiedono, provocando una serie di conseguenze a cascata sulla vita di tutti i giorni, molto pesanti. Sono trascorsi due anni molto difficili prima che la Corte Costituzionale affiancata da pochi coraggiosi comuni, decretasse l’incostituzionalità di tale norma.
L’ultima scoperta in ordine di tempo riguarda l’Isee, l’indicatore attraverso cui tutti i cittadini possono ottenere talune prestazioni del welfare a fronte di certi parametri economici: se non hai la carta di identità il patronato non te lo può fare. Ma come posso farla se non posso avere la residenza dove vivo?
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